Il municipale Reto Repetti e il responsabile delle Opere pubbliche Giacomo Fiscalini raccontano il ‘dietro alle quinte’ di un servizio fondamentale per la comunità
Provate a immaginare un paese, o un quartiere cittadino, con sacchi di rifiuti ad ogni angolo o con i cassonetti straripanti, o con cartacce e bottiglie sparse per le strade e nei parchi… Non è difficile: è capitato a tutti noi di trovarci di fronte a scene del genere durante un viaggio o una vacanza. E se recuperiamo nella nostra memoria immagini simili comprendiamo meglio quanto sia importante per la comunità un efficiente servizio di raccolta dei rifiuti. Importante per i residenti e, nel caso di Brissago, anche per i turisti, che rappresentano un'importante risorsa economica. Ma per costruire un servizio efficiente occorrono una gestione attenta e investimenti mirati e costanti. Anche in ottica futura.
E guardando al futuro, spiega il municipale Reto Repetti, responsabile del Dicastero Territorio, l’obiettivo principale è trasferire l’attuale ecocentro – quello principale situato in zona ai Poss - all’ex centro di depurazione di proprietà del Consorzio depurazione Verbano. “Su quel terreno – spiega - ci sono spazi dismessi sufficienti ad accogliere un unico grande ecocentro. Si tratta di un progetto che attualmente è in una fase di stallo, ma sul quale continuiamo a lavorare, convinti che sia la soluzione ideale”.
In attesa del futuro, parliamo del presente: “Negli ultimi mesi – prosegue il municipale - abbiamo potenziato e ammodernato i centri di raccolta, sostituendo i contenitori della carta, del vetro e del Pet e aggiungendo quelli per le capsule del caffè e le pile. Abbiamo inoltre implementato, su indicazione del Cantone, la raccolta delle plastiche con il sistema Sammelsack. Nell’ecocentro di Caregnano abbiamo poi installato una recinzione che consente di far rispettare i limiti orari di accesso da parte dell’utenza. L’ideale sarebbe fare altrettanto anche con l’ecocentro delle Scuole, ma dal profilo logistico è chiaramente un’operazione problematica. Abbiamo infine migliorato e potenziato la segnaletica di tutti gli ecocentri”.
E a proposito di problemi, il centro dei Poss non è quel che si dice una soluzione ideale... “In effetti quella struttura pone diversi problemi – afferma Repetti -. Problemi che conosciamo bene e che intendiamo risolvere, ma la cui soluzione passa, come dicevo, dalla possibilità di utilizzare, in un futuro che spero prossimo, l’area dell’ex depuratore. È chiaro che un ecocentro in collina comporta disagi in termini di scomodità e di traffico parassitario nelle frazioni. Diciamo che non è propriamente un ‘ecocentro ecologico’. Ma, ribadisco, stiamo lavorando per trovare soluzioni”.
Dal profilo economico il servizio di raccolta e di smaltimento di Brissago si autofinanzia ma occorre tenere costantemente monitorata la situazione. E anche da parte della popolazione c’è una sostanziale soddisfazione. “Certo – dice Repetti - qualche appunto non manca, per esempio da parte di chi vorrebbe una raccolta degli scarti vegetali porta a porta. Ma il nostro camion ha una dimensione che non consente l’accesso in tutte le zone dei nuclei”.
E a proposito di camion, uno nuovo di zecca arriverà in estate: “Sarà più ecologico dal profilo delle emissioni, e più compatto, pur mantenendo la stessa quantità di raccolta di quello attuale”, spiega Giacomo Fiscalini, responsabile del servizio Opere pubbliche all’Ufficio tecnico, che ha gestito la ristrutturazione dei punti di raccolta.
Sul fronte della raccolta separata della plastica, obbligatoria per i Comuni ma non per la cittadinanza - tema di cui ci siamo già occupati in una delle scorse newsletter – ci sono indicazioni piuttosto positive: “La popolazione sta rispondendo bene – dice Fiscalini - soprattutto se si considera che non c’è l’obbligo di usare i sacchi speciali. A fine anno tireremo le somme”.
Sia Repetti, sia Fiscalini, sottolineano un buon livello di rispetto delle norme da parte della cittadinanza, segno di una crescente sensibilità ecologica. Qualche eccezione c’è, perché sarebbe utopico pensare alla totale scomparsa della maleducazione, ma il malvezzo di usare il “sacco nero” (per non pagare quello viola) sta andando via via scomparendo.
In un Comune turistico come Brissago, il volume dei rifiuti è fortemente condizionato dalle presenze di turisti e villeggianti durante la bella stagione: infatti, in estate la raccolta avviene tre volte alla settimana (anche per questioni igieniche legate alla temperatura) contro i due giri in inverno. Mentre la raccolta degli scarti vegetali è limitata a una volta a settimana. C’è poi la gestione degli ecocentri in collaborazione con le ditte che si occupano dello smaltimento di plastica, cartone, vetro, alluminio, vegetali, eccetera, che è un lavoro quotidiano.
I numeri dei rifiuti
In conclusione abbiamo chiesto a Giacomo Fiscalini alcuni dati sui rifiuti prodotti e raccolti l’anno scorso a Brissago.
Eccoli: 6.200 quintali di solidi urbani; circa 1.600 quintali di vegetali; 1.700 quintali di carte e altrettanti di vetro; 800 di ingombranti di legno e altrettanti di materiale proveniente dalle demolizioni; 600 quintali di altri ingombranti e 100 di abiti usati. Infine, dall’inizio di quest’anno la plastica raccolta separatamente ha già raggiunto le 4 tonnellate.
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